ACoFE – Associazione di Counseling Fenomenologico Esistenziale
Comunicare significa entrare in contatto, ma spesso non ci accorgiamo di quanto la nostra modalità comunicativa sia guidata da automatismi e difese che abbiamo costruito nel tempo. Ogni interazione porta con sé un'intenzione, un bisogno, un’emozione, eppure, senza un Ascolto Attivo, rischiamo di rimanere prigionieri di schemi ripetitivi. In questo percorso, ci fermeremo per osservare ciò che accade quando comunichiamo, riconoscendo i meccanismi che ci allontanano da una relazione autentica con noi stessi e con gli altri.
L’Empatia sarà la chiave per aprire uno spazio di incontro in cui il giudizio lascia posto all’esperienza diretta. Scopriremo che dietro ogni reazione si cela un bisogno, e che il conflitto, anziché essere un ostacolo, può diventare un’opportunità per accogliere e trasformare. La Responsabilità, intesa come la capacità di rispondere in modo consapevole, ci guiderà nell’esplorazione della nostra postura esistenziale: come ci poniamo nel mondo? Quali strategie utilizziamo per proteggerci? E cosa accade quando iniziamo a osservarle senza lasciarci dominare da esse?
Solo quando questa prima esplorazione avrà fatto emergere il nostro modo di essere in relazione, potremo rivolgere lo sguardo all’origine di tutto: il nostro Bambino Interiore. Quel bambino che ha sperimentato il contatto nella sua forma più pura, che ha vissuto gioia, stupore, ma anche ferite, e che ancora oggi orienta il nostro modo di vivere le relazioni. Incontrarlo significa riconoscere le sue emozioni, accoglierle senza negarle, permettendogli di esprimersi senza il filtro della paura o del giudizio.
Sarà attraverso l’Esperienza che questa esplorazione diventerà reale: non concetti da apprendere, ma vissuti da attraversare. Il corpo, la voce, il silenzio e l’immaginazione diventeranno strumenti per entrare in contatto con la nostra storia e aprire uno spazio di possibilità nuove. In questo viaggio, non troveremo risposte preconfezionate, ma impareremo a porci domande più vere, lasciando che l’incontro con l’altro ci riporti sempre più vicino a noi stessi.